Il porta semi

Il WWF Taranto ha già avviato, in previsione dell’inizio dei lavori programmati per l’Eco-PaMar nella Palude La Vela e d’intesa con Manifattura Tarantina, Relais Histò San Pietro sul Mar Piccolo e la cooperativa culturale Punto Zero, di progettazione della prima versione del porta gioielli in legno duro delle essenze della macchia mediterranea (carrubo, olivo, corbezzolo, leccio di fragno, mandorlo, albicocco e mirto tarantino) dove custodire i semi dei patriarchi vegetali della chora tarantina: semi che, in considerazione della nuova sensibilità collettiva che si va affermando nel mondo, sono i gioielli dalla natura che vale la pena di salvaguardare e propagare per un mondo non solo più verde, ma anche più amico.

L’oggetto, una sorta di piccolo scrigno dei semi della Vita, nasce da un’idea di Arturo Tuzzi e Michele Brescia e vanta già un prototipo realizzato dallo scultore Marcello Carrozzo di Manifattura Tarantina:

Il porta semi chiuso

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Il prototipo si compone di due valve circolari sovrapposte come un’ostrica, dal diametro di cm 8: la valva superiore ha uno spessore di cm 1, quella inferiore ha uno spessore di cm 2,5. La realizzazione del prototipo e delle medaglie in bassorilievo ceramico che verranno incastonate saranno tratte da opere degli scultori Aldo Pupino e Marcello Carrozzo, e dell’artista, pittore e cartografo Filippo Girardi.

L’oggetto è stato ideato per fungere da bomboniera per la celebrazione delle “nozze” tra i cittadini di Taranto e la natura, e vuole essere – scambiando i tradizionali confetti con i semi – un atto d’amore per la vita, che va ben aldilà dell’oggetto in sé: metaforicamente si vuole significare un atto di resistenza, di rifiuto alla rassegnazione, una prepotente voglia di riscatto.

Oggetto e gesto tanto più significativo perché pensato e realizzato a Taranto, uno dei siti più contaminati d’ Europa: è qui che vanno mobilitate tutte le forze con approccio olistico, alla ricerca del benessere collettivo, per verificare sul campo la reale fattibilità e la qualità del risanamento e del riequilibrio ambientale.

Lo scrigno-bomboniera, contenente i semi della vita, prodotti dai patriarchi vegetali della chora tarantina venendo raccolti, anno per anno, costituirebbero un segnale per tutti gli uomini di buona volontà disseminati nel mondo: un augurio per un significativo impegno.