Sono diversi gli aspetti significativi della progettazione esecutiva del parco etnobotanico “Laudato Si'”:
- Individuazione riguardante la quantità e la qualità degli alberi e degli arbusti di cultivar autoctoni da impiantare nel Parco etnobotanico;
- La necessità di una gestione partecipata pubblico-privata dell’Opera pubblica, da determinarsi attraverso la costituzione di una società di scopo Onlus, costituita – tra le altre – da WWF Taranto; Liceo “Aristosseno”; ENDAS Puglia; Università Popolare Zeus; Vivere Solidale S.r.l.; Centro servizi Nino Santoro; palestra Grande Bellezza; Cooperativa Culturale Punto Zero; Associazione Kerameion di Promozione Sociale per l’Integrazione socio-culturale; Associazione Turistica Pro Loco di Lama.
- Allestimento – all’interno della Masseria Giacomelli – dei servizi alla persona per la sosta, nonché dei locali per il ricovero degli attrezzi da lavoro per la manutenzione del Parco.
Il Parco urbano è già previsto nell’ambito dello strumento esecutivo, piano di dettaglio dei servizi prioritari, in fase di redazione dal C.E. per dare attuazione alla Variante al PRG delle Aree Contermini al CEP Salinella, approvata definitivamente con DGR nr. 128/2011, oggetto di attenzione da parte della Giunta Comunale che, con atto nr.151/2015 e 244/2015, ha provveduto a dare l’incarico per i il recepimento delle indicazioni e prescrizioni regionali. In base alle leggi vigenti ed alle norme previste dalla “Variante” per i piani attuativi, la parte delle aree del Parco urbano in possesso dei privati può essere, con l’assenso dei proprietari delle aree interessate, sin da subito acquisita mediante il trasferimento delle volumetrie assentite dal Piano – in base alla perequazione urbanistica – sulle aree che sono già del demanio comunale ed urbanizzate.
All’interno di una progettualità di tale livello, riscontriamo il recupero di suolo agricolo e con esso una concreta operatività nei settori risultanti ammissibili dalle analisi preordinate all’acquisizione del parere dell’AdB di Puglia e dall’analisi del sistema naturalistico (sistema Floro – faunistico) in zona, sempre in riferimento all’attuazione della “Variante” dalla Regione Puglia con la DGR n128/2011 e trasfuso negli art. 24 e 25. Così procedendo si rispetta l’obiettivo prioritario del Piano costituito dal rinvaso dell’ultimo lembo della palude Salinella e dalla forestazione delle Aree Contermini garantendo, nel contempo, un’ampia inclusione e sostenibilità economica. L’intera operazione di riqualificazione urbana del quartiere in questione diventerebbe, così, un esempio virtuoso di ricomposizione spaziale, di restauro paesaggistico, di risanamento ambientale e conseguente promozione della vita di relazione.
Questa risulta essere la prima volta in cui, in uno strumento urbanistico attuativo redatto dall’Amministrazione Comunale, si sia partiti dalla quantità e dalla qualità del verde urbano per poi passare alla volumetria, dopo averla consistentemente ed opportunamente asciugata. In tal modo si è affermata anche a Taranto la nuova visione del ruolo che deve giocare il verde urbano nelle città moderne post industriali e, in particolare, nei quartieri periferici degradati: un verde urbano non solo rivolto al decoro e all’abbellimento della città, ma anche funzionale alla mitigazione del riscaldamento climatico, alla salubrità ambientale e alla conoscenza sapienziale del rapporto delle persone con la natura.